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16._ Aneddoti parte 1

Nel corso di quarant’anni di attività della Iatitaia Blues Band, si sono succeduti numerosi e simpatici aneddoti che prima che vadano dimenticati, alcuni di essi meritano di essere ricordati.

Qui di seguito alcuni dei più significativi.

-zio poppi temporale.

Uno dei primissimi concerti del gruppo si teneva allo “Zio Poppi” di Porcia di PN. Fuori imperversava un fortissimo temporale con tuoni e fulmini. Montata la strumentazione e arrivato un folto pubblico, il gruppo si apprestava all’esibizione live. Al primo pezzo in scaletta, Giorgio con le bacchette dà il tempo. Nell’esatto istante in cui tutti gli altri strumenti dovevano entrare, un tuono fortissimo fa tremare le mura del locale. Salta la corrente, buio in sala. Sarà questione di poco, si diceva. Niente da fare, passava il tempo, ma la corrente non tornava. Il pubblico si spazientiva. Pur di suonare qualcosa Mario, con l’armonica che non necessitava di corrente, si mise ad improvvisare ma non poteva durare a lungo. Per farla breve in quella serata la corrente non ritornò più, così tornammo a casa senza aver potuto suonare neanche un pezzo. Il giorno dopo si seppe che il temporale aveva causato gravi danni ad una centralina elettrica di Porcia.

-Moggio Udinese ancora temporale

Il gruppo aveva in programma un concerto a Moggio Udinese. Imperversava un temporale con forte pioggia. Arrivati davanti al locale con il Fiat Fiorino con la strumentazione, il proprietario ci fece segno di entrare dal retro. La visibilità era praticamente a zero, pioggia e finestrini appannati. Giorgio e Dario che erano nel Fiorino, non si accorsero di una scalinata nel retro del locale che pensavano portasse all’entrata. Scesero qualche gradino. I sobbalzi allarmarono Dario che sceso sotto alla pioggia si accorse di quanto stava accadendo e si mise ad urlare “ferma, ferma, qui c’è una scalinata”. Il problema fu far risalire il furgone che grazie al gestore del locale, che ci procurò delle tavole di legno, il Fiorino tornò in piano. Ma che spavento! Quando ci ricordiamo di questo aneddoto, ridiamo ancora tanto.

In quell’epoca non esistevano i telefoni cellulari. Durante il concerto notammo un ragazzo che composto un numero da un telefono fisso, direzionò la cornetta verso di noi per fare ascoltare a qualcuno alcuni nostri pezzi. Altri tempi!

Iatitaia Blues Band - 1988

-tir in autostrada

Sono state numerosissime le volte che, con il solito Fiat Fiorino, abbiamo percorso il tratto della A4 che va da Latisana fino in Veneto.

La partenza, una volta caricato il furgone, era tra le 18.00 e le 19.00. Il ritorno era sempre a ore piccole. In quelle ore in autostrada si trovavano quasi solamente TIR di grosse dimensioni. Il problema era che la velocità massima che il Fiorino poteva raggiungere era ottanta all’ora, la stessa velocità dei TIR, quindi facevamo molti chilometri dietro ai camion. Di rado tentavamo il sorpasso, ma l’impresa era pericolosa in quanto rimanevamo in corsia di sorpasso per più chilometri. Il peggio era quando da dietro arrivava un altro TIR un po’ più veloce di quello che stavamo sorpassando. Che ansia! Incastrati tra due TIR tutti alla stessa velocità. Avete presente il film “Duel” di Spielberg. Uguale.

-concerto Aula Magna, Fiorino dimenticato

Sempre per rimanere in tema del nostro vecchio caro Fiat Fiorino che ci ha accompagnato in centinaia e centinaia di concerti, in occasione di quello celebrativo dei vent’anni del gruppo, nell’Auditorium di Codroipo, avevamo noleggiato un service, ma la nostra strumentazione l’avevamo portata con il Fiorino. Terminata la festa, salutati gli amici, contenti per l’ottima risuscita della serata, ognuno di noi prese la propria auto per tornare a casa, ma incredibilmente nessuno pensò di riprendere il Fiorino carico di strumenti che rimase solo soletto nel piazzale antistante l’Auditorium. Solo in un secondo momento, quando ci ritrovammo a casa di Daniele per scaricare la strumentazione, ci rendemmo conto che non c’era. Che storditi!

Iatitaia Blues Band - 1983

-concerti in pedemontana

Varie volte il gruppo si è esibito in locali della pedemontana del pordenonese. Un paio di questi li ricordiamo per quanto accaduto. Il primo era una discoteca con tanto di cubiste e DJ che intrattenevano il pubblico. Ma quale pubblico? C’eravamo noi che suonavamo, le cubiste che per il freddo avevano indossato dei golf e il DJ che infiammava il pubblico che non c’era. Un’atmosfera totalmente surreale e pure in diretta radio. Incredibile!

Il secondo era un locale piuttosto intimo con tavolini e luci soffuse e ci siamo chiesti che ci facevamo lì. Il pubblico era formato da coppiette più o meno ufficiali. Infatti, alle prime note di Hoochie Coochie Man, gran parte di loro si alzarono precipitosamente e se ne andarono. Ci siamo sempre chiesti perché ci abbiano ingaggiati.

-concerti al Tag di Mestre

Un locale molto in voga e molto frequentato a quel tempo era il Tag di Mestre. La particolarità era che l’inizio del concerto era fissato per la mezzanotte. Di conseguenza il termine era previsto verso le due e mezza circa. Ma in una delle volte in cui abbiamo suonato al Tag, l’entusiasmo del pubblico è stato tale che dopo numerose richieste di bis, si era fatto tardissimo. Dovevamo anche pensare a smontare il set e tornare a casa. A quel punto non abbiamo trovato di meglio che rifugiarci nei bagni e aspettare che il pubblico defluisse. Però che soddisfazione!!

Sempre al Tag, in un altro nostro concerto, raccontiamo di un altro simpatico aneddoto. A tardissima serata si presenta una ragazza piuittosto avvenente in minigonna vertiginosa che si accomoda  su una sedia proprio di fronte al palco. Ovviamente tutti abbiamo notato quel bel vedere e ci facevamo segno l’un l’altro compiaciuti. Terminato il comcerto, mentre caricavamo gli strumenti, il disciorso cadde inevitabilmente su quella ragazza che aveva colpito tutti. Tutti meno uno…. Omero che chiedeva sbalordito di cosa stessimo parlando e noi a raccontargli di questo bel colpo d’occhio che lui si era perso. Capimmo solo piu tardi che davanti a Omero c’era una colonna e lui menre suonava non si è spostato di un millimetro cos’ da non poter vedere niente. L’abbiamo preso in giro per giorni.

Iatitaia Blues Band - 1987

-pagamento in talleri

Per concludere questi aneddoti, ricordiamo l’ultimo veramente singolare. Ci siamo trovati a suonare insieme ad altri gruppi del luogo, al teatro Odeon di Nova Gorica in Slovenia. A nostra totale insaputa, quella sera coincideva con la data del cambio della moneta circolante “il dinaro” con la nuova moneta “il Tallero”. Al momento del pagamento del nostro cachet, si era notata un po’ di incertezza mista a confusione. Non capivano bene quanto pagarci in Talleri. In un primo tempo ci hanno dato un pacco di banconote, poi si sono ricreduti ne hanno volute in dietro alcune. Non credo abbiamo mai capito esattamente quanto ci avessero pagati. Noi, qualche giorno dopo, tramite un amico di Gorizia, abbiamo provveduto a far cambiare tutti quei Talleri che pensavamo fossero una cifra importante. In realtà erano ben poca cosa. Ci resta la soddisfazione di essere stati presenti in un momento storico di quella nazione.

-locale già occupato

Viste le innumerevoli date del gruppo, prima o poi doveva capitare quanto segue:

il gruppo era stato ingaggiato per suonare in un locale del Sanvitese. Come sempre, caricato il Fiat Fiorino, si parte per il concerto. Arrivati in loco, con grande nostra sorpresa ci accorgiamo che il palco era già stato occupato da un altro gruppo che doveva suonare quella sera. Ovviamente l’imbarazzo era palpabile, che fare? Ci ha pensato il titolare del locale scusandosi per aver dato la stessa data a due gruppi e subito ci ha proposto una data la settimana dopo. Visto che l’altro gruppo era già pronto per suonare, siamo tornati a casa di buon grado. Cose che capitano in una lunga carriera come la nostra.

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